Senza occuparci delle lontanissime origini etimologiche della parola “lotto” e senza scavare nella natura umana di scommettere su qualsiasi tipo di sorte di vario genere gli si presenti innanzi, ci piace immaginare come il vero gioco del lotto sia nato a Genova, 500 anni fa.
In quei periodi, anzi ancor prima, nasceva il precursore del gioco del lotto moderno, ovvero “il giuoco del seminario” che consisteva nel pronosticare sull’opportunità data a 5 meritevoli personalità cittadine dell’epoca di ricoprire cariche pubbliche e divenire Membri del Maggior Consiglio della Repubblica Genovese. Tale opportunità, vista la quantità dei candidati, inizialmente di 120 ed in seguito di 90 per l’appunto, era però affidata al caso, cioè per mezzo di un “Fantozziano” sorteggione gigante, tra scongiuri, riti propiziatori, e pensiamo gli immancabili tentativi di brogli.
Una procedura democratica ma aleatoria, che permise da subito di poter scommettere su quale personaggio o numero ad esso abbinato potesse uscire sorteggiato. Il nuovo gioco a pronostico fu talmente apprezzato dalla popolazione da fare a meno in seguito dei personaggi e sorteggiare direttamente solo numeri, molto più di frequente, senza dover attendere le semestrali scadenze delle cariche politiche.
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Nacque così il tradizionale gioco del lotto, dove il pronosticare 5 su 90 numeri estratti da un’urna era ed ancora rimane un gioco intrigante e talmente longevo da arrivare fino ai nostri tempi senza aver subto troppe modifiche alle regole di base. In occasione del 500° compleanno del gioco del lotto, segnaliamo che Poste Italiane celebra l’evento con l’emissione di un francobollo a tema ed annulli speciali nelle città di Roma e Napoli. Buon Cinquecentenario del gioco del Lotto.
Fonti storiche: www.lottomatica.it
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