La notizia è rimbalzata sui vari giornali Lotto, giustamente indignati, ma è purtroppo una notizia che non fa più notizia ne’ ormai troppo scalpore. La Giustizia Lumaca, ma molti pensano che sia stata ad arte rallentata, ha fatto in modo che i reati ammessi, riguardanti manipolazioni su molte estrazioni effettuate nella sede di Milano per la relativa ruota, siano caduti in prescrizione e quindi non più punibili. Come se il reato non fosse stato mai perpetuato, un colpo di spugna più irritante di un indulto.
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Ci ricordiamo in molti che all’epoca dei fatti, circa cinque anni fa, coloro che lucidavano, ghiacciavano o scaldavano bussolotti per meglio farli individuare ed estrarre, (quindi era stato costituito un clan), subito dopo essere stati smascherati si offrirono di rifondere i danni provocati, ovvero restituire allo stato quanto illecitamente vinto, però non sappiamo se effettivamente ci sia stato un qualche prelievo.
Ma ormai quale rimborso poteva essere assegnato agli scommettitori che avevano puntato somme su estrazioni già in partenza perse e taroccate? Non ricordiamo rimborsi tranne, (se la memoria non ci tradisce), soltanto l’annuncio del rimborso da parte dello stato delle giocate effettuate, purché venisse presentato lo scontrino di giocata relativo ad una delle estrazioni di Milano taroccate. Ma certo, e che diamine, chi non conserva uno scontrino perdente per qualche mese?
E quelli invece che, onestamente e all’insaputa di tutto, avevano vinto qualcosa proprio in quelle estrazioni, avrebbero forse dovuto restituire le somme vinte?
Che casino. Meglio il punto e a capo, ma che almeno i disonesti avessero ricevuto una condanna possibilmente in tempi brevi, invece neanche quella soddisfazione.
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