Troppo spesso il tiggì ci informa che a causa dell’inflazione e del costo del petrolio pagheremo un pieno 10 euro in più, energia 50 euro in più, spese per la casa 100 euro in più, e poi aumentano servizi, trasporti, interessi, mutui e quant’altro.
A colpi di centinaia di euro in più, alla fine dell'anno, la spesa raggiunge cifre che i normali nuclei familiari, ma anche singles e bamboccioni, non possono più affrontare senza tenere d’occhio alcune spese e tagliarne alcune superflue. Ora tra le cosiddette spese superflue possiamo purtroppo citare anche le giocate al lotto, le schedine e i grattini, sebbene proprio queste spese siano ormai la speranza di non aver più bisogno in futuro di guardare al centesimo.
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Giocare meno. Ma se poi era la volta buona? Occasione persa o denaro risparmiato? Questo è il dilemma di coloro che devono stare attenti alle spese “superflue”. Oscar Wilde affermò “toglietemi tutto ma non il superfluo” e per gli appassionati giocatori di lotto e concorsi a premi non ci può essere una veduta più condivisibile.
Nessun appassionato rinuncerà mai alla ricerca della bella vincita o del colpo grosso, anzi, l’impressione comune, anche dei non appassionati, è quella che ormai per risolvere i problemi non ci resta che vincere.
Provare a vincere è lecito e già gratificante nell’atto di farlo, e allora cerchiamo di vincere, ma giocando con criterio, facendo attenzione a non eccedere e magari non snobbando una somma al recupero, quella piccola vincita che permette di giocare a cuor leggero nell’estrazione successiva e che ci fa riappropriare del gusto del gioco.
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